Le origini della cittadina di Scilla sono tanto remote da perdersi e confondersi con il mito e la leggenda. La storia di Scilla è strettamente legata a quella della rocca e del castello che con la sua posizione strategica, tutta protesa sul mare dello stretto di messina, ha reso Scilla un territorio fortemente ambito e conteso dalle diverse dominazioni che si susseguirono nel corso dei secoli. Si hanno notizie delle prime fortificazioni della rocca di Scilla già a partire dal V sec. a.c., a testimonianza dell’importanza strategica ricoperta da Scilla in quest’area del Mediterraneo. I primi insediamenti che si stabilirono a Scilla erano formati prevalentemente da popolazioni di pescatori che si insediarono nelle zone adiacenti alla rocca e al mare dove trovarono un luogo ideale per la pratica della pesca. Successivamente, soprattutto a causa delle invasioni dei pirati, gli insediamenti si spostarono verso l’alto, l’attuale quartiere di San Giorgio, dove i pescatori si trasformarono in agricoltori e cacciatori mantenendo poi queste pratiche attive fino ai giorni nostri. Nel corso dei secoli Scilla è stata protagonista degli eventi storici per la posizione di rilievo ricoperta nell’area dello stretto. Alla fine del II sec. A.c., durante la prima e la seconda guerra punica, i Cartaginesi vennero arrestati nella loro ascesa proprio grazie alla resistenza opposta dalla città di Scilla, alleata di Roma. La rocca fu poi ulteriormente fortificata dai Romani e divenne una vera e propria fortezza durante l’impero di Ottaviano, primo imperatore romano. A partire dal VI sec. D.c. la rocca di Scilla perse la sua destinazione originaria d’insediamento militare per ospitare un monastero amministrato dai Padri Basiliani e una chiesa dedicata a San Pancrazio. I monaci Basiliani erano abili incisori e trascrittori e il monastero divenne presto un centro di riferimento culturale tra i più importanti dell’intera Calabria.
Intorno all’anno mille avvenne la conquista di Scilla da parte dei normanni, ai quali succedettero gli Svevi circa due secoli dopo e intorno al 1400 Scilla tornò ad essere un presidio militare e i monaci Basiliani dovettero abbandonare definitivamente il Castello.
In età moderna Scilla divenne un importante centro commerciale e tra il 1500 e il 1700 era fiorente il commercio e lo scambio di sete e oli soprattutto con la città di Venezia. In questo periodo Scilla è governata dai nobili Ruffo che nel 1533 acquistarono il feudo di Scilla e realizzarono importanti lavori di restauro e ampliamento del castello che divenne la loro residenza fino alla fine del feudalesimo. Molte delle tracce del passato sono state purtroppo cancellate dai violenti terremoti che nel 1783 e nel 1908 hanno colpito Scilla e l’area dello stretto causando ingenti danni e perdite. Strade, ponti e abitazioni vennero completamente distrutte dalla forza del terremoto e molte delle chiese e il castello subirono gravissimi danni strutturali. Numerose testimonianze dei secoli di storia trascorsa sono però sopravvissute al tempo e alla forza distruttrice della natura e ancora oggi si possono ammirare il Castello dei Ruffo, divenuto ormai il simbolo del paese, le chiese antiche, numerosi reperti di valore storico e artistico e l’antico borgo di Chianalea annoverato fra i borghi più belli d’Italia.
Intorno all’anno mille avvenne la conquista di Scilla da parte dei normanni, ai quali succedettero gli Svevi circa due secoli dopo e intorno al 1400 Scilla tornò ad essere un presidio militare e i monaci Basiliani dovettero abbandonare definitivamente il Castello.
In età moderna Scilla divenne un importante centro commerciale e tra il 1500 e il 1700 era fiorente il commercio e lo scambio di sete e oli soprattutto con la città di Venezia. In questo periodo Scilla è governata dai nobili Ruffo che nel 1533 acquistarono il feudo di Scilla e realizzarono importanti lavori di restauro e ampliamento del castello che divenne la loro residenza fino alla fine del feudalesimo. Molte delle tracce del passato sono state purtroppo cancellate dai violenti terremoti che nel 1783 e nel 1908 hanno colpito Scilla e l’area dello stretto causando ingenti danni e perdite. Strade, ponti e abitazioni vennero completamente distrutte dalla forza del terremoto e molte delle chiese e il castello subirono gravissimi danni strutturali. Numerose testimonianze dei secoli di storia trascorsa sono però sopravvissute al tempo e alla forza distruttrice della natura e ancora oggi si possono ammirare il Castello dei Ruffo, divenuto ormai il simbolo del paese, le chiese antiche, numerosi reperti di valore storico e artistico e l’antico borgo di Chianalea annoverato fra i borghi più belli d’Italia.