Col pellegrinaggio alla ngona del Santo presso la contrada di campagna che ne porta il nome, al mattino di venerdì 23, prendono il via i festeggiamenti in onore di San Giovanni Battista a Scilla. Un tempo legato ai profumi e ai sapori dell’estate, a cominciare dalle ciliegie, che proprio in contrada San Giovanni conoscono una varietà particolarmente gustosa e di difficile impianto in altre zone: il nerello cappuccio. Esperienza che si ripete sabato 24 alle nove quando dal Cimitero si dipana il corteo che conduce all’edicola votiva che sorge, in contrada Ieracari/località Valle degli Angeli, di fronte all’antica chiesa del Santo. In entrambe le occasioni, un momento di gioiosa condivisione di cibi semplici segue le preghiere.
È il rinnovarsi di tradizioni genuine e sopite dalla frenesia del tempo ma che aiutano a riscoprire valori sani quali lo stare insieme e il meditare su figure esemplari quali il Santo Precursore.
E la stessa compresenza di ben tre luoghi dedicati al Santo ne sottolinea la profondità del legame con la comunità di Scilla, della quale ha segnato gioie e dolori. In particolare il terremoto del 1908 segna la distruzione della chiesa di Valle degli Angeli e al tempo stesso il dono della chiesa-baracca che sorge ancora in pieno centro-città, fra gli ultimissimi esempi delle un tempo molte costruzioni dello stesso tipo donate da Papa Pio X alle comunità terremotate.
Alle 19 di sabato 24 si celebra la S. Messa nella Solennità della Natività di San Giovanni Battista.
Domenica 25 la statua del Santo è traslata dalla chiesa-baracca alla chiesa di San Rocco. In piazza San Rocco, dalle 21,30, tanta allegria col bouffet di dolci e gelato alle ciliegie, il karaoke e i balli sociali.
Giovanni Panuccio