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“Favazzina Non Si Tocca”: Scilla si mobilita contro il progetto Edison

La cittadina di Scilla è in fermento a causa delle recenti attività di carotaggio a Melia, che sembrano essere collegate al progetto di un impianto di accumulo idroelettrico proposto da EDISON S.p.A.. Il gruppo di minoranza “Scilla Mediterranea”, con i consiglieri comunali Carmen Santagati e Giuseppe Mangeruca, ha espresso forte preoccupazione riguardo a questa iniziativa, temendo un “impatto devastante” su un’area già preziosa e fragile del territorio.
Carmen Santagati, capogruppo di Scilla Mediterranea, ha sottolineato l’estrema invasività dell’opera, affermando che un impianto industriale di tali dimensioni in un’area di alto valore paesaggistico e ambientale potrebbe compromettere irreversibilmente l’ecosistema di Favazzina, Melia, Solano e Scilla. Secondo Santagati, il progetto rischierebbe di alterare l’equilibrio naturale, la vocazione turistica della zona e la qualità della vita dei residenti.
Di fronte alle attività tecniche già in corso, avviate senza un’adeguata informazione alla cittadinanza, i consiglieri di minoranza hanno chiesto al sindaco di Scilla la convocazione immediata di un consiglio comunale straordinario dedicato all’impianto Edison. L’obiettivo è garantire ai cittadini il diritto di conoscere i dettagli del progetto, i rischi connessi e le motivazioni che lo renderebbero incompatibile con il territorio.
È stato anche richiesto il coinvolgimento attivo della Prefettura di Reggio Calabria per attivare un tavolo tecnico che assicuri trasparenza, legalità e tutela dell’interesse pubblico, al fine di bloccare il procedimento che, a gennaio 2024, risultava fermo sul sito del Ministero con una richiesta di integrazioni.
Santagati ha ricordato come Favazzina sia già stata oggetto in passato di opere invasive da parte di Terna e SNAM, come cavi, tubature e infrastrutture industriali, che hanno deturpato l’ambiente senza apportare alcun beneficio tangibile alla comunità locale, né in termini occupazionali né di miglioramento dei servizi. La capogruppo ha evidenziato la contraddizione di avere infrastrutture energetiche così impattanti, mentre nelle case si usano ancora le bombole del gas per cucinare e avere acqua calda, descrivendo il territorio come “martoriato e sempre più marginalizzato”.
Di conseguenza, il gruppo di minoranza ha chiesto alla maggioranza di chiarire in Consiglio Comunale le attuali intenzioni politiche e amministrative riguardo all’impianto Edison, specialmente considerando che lo stesso sindaco si era espresso pubblicamente contro il progetto in campagna elettorale. Santagati ha invitato a passare “dalle parole ai fatti” e a schierarsi “senza ambiguità, dalla parte del territorio e dei cittadini”.
Infine, Scilla Mediterranea ha lanciato un appello alla cittadinanza, alle associazioni, ai comitati e agli enti per una “mobilitazione di massa, pacifica ma determinata”, per salvaguardare il territorio da quello che viene definito “un ennesimo scempio ambientale”. La Santagati ha concluso affermando che è giunto il momento di dire basta alla “svendita del nostro paesaggio” e alla trasformazione dei luoghi in funzione esclusiva degli interessi economici di pochi, ribadendo che “Favazzina merita rispetto, tutela e valorizzazione – non cemento, trivelle e speculazioni”.

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