Un laboratorio di ricognizione archeologica svela antichi tratti della strada consolare romana e nuove tracce del passato della borgata preaspromontana.
Melia, estate 2022 – Un laboratorio di ricognizione archeologica, promosso dall’associazione “Famiglia Ventura”, ha riportato alla luce importanti testimonianze storiche nel cuore di Melia, antica borgata situata tra i rilievi preaspromontani. Tra i risultati più significativi emersi dallo studio, spiccano alcuni tratti del selciato della storica Via Popilia, strada consolare romana che, secondo quanto scoperto, passava proprio nei pressi delle Grotte di Tremusa, da secoli punto di riferimento per i viandanti.
Oltre alla strada, sono stati individuati anche una nicchia votiva e alcune tombe simili a quelle rinvenute nel sito archeologico di Calanna, segni evidenti di un insediamento strutturato e attivo per lungo tempo.
A presentare questi risultati sono stati gli archeologi Riccardo Consoli e Alessandro Manariti, coordinatori del laboratorio che ha coinvolto professionisti e volontari. Il laboratorio è nato anche in seguito al dissesto idrogeologico che ha colpito la zona, fornendo un’occasione preziosa per indagare l’antico tracciato della Via Popilia. A supporto delle scoperte, è stato ritrovato anche un documento d’archivio medievale che descrive nel dettaglio il tratto della strada attraversante Melia.
Sebbene la recente riparazione della strada abbia nuovamente ricoperto le porzioni di selciato emerse, ogni evidenza è stata documentata e archiviata, grazie all’impegno dell’associazione promotrice. Un patrimonio che diverrà consultabile tanto dalla comunità scientifica quanto da quella locale.
Il progetto è stato possibile grazie al cofinanziamento del Lions Club Reggio Calabria Host YA108, guidato da Giuliana Barberi, e del Leo Club, presieduto da Anna Iaria, grazie anche alla determinazione del melioto Rocco Bellantoni. Determinante, inoltre, il sostegno della comunità di Melia, rappresentata da padre Pasquale Triulcio e dall’associazione La Voce dei Giovani guidata da Nino Surace.
«Senza la comunità di Melia nulla di tutto questo sarebbe stato possibile», ha dichiarato Francesco Ventura, responsabile dell’iniziativa per la “Famiglia Ventura”. Ventura ha voluto ringraziare gli studenti coinvolti nel progetto: Valentina Nastasi, Pietro Culicetto, Sara Arnò, Michelangelo La Spina, Chiara Spadaro e Domenico Smorto, insieme al rilevatore Antonello Gambino e alla guida Lino Licari.
I risultati del laboratorio sono stati presentati in una conferenza presso il Consiglio Comunale di Scilla, alla presenza dei sindaci Gaetano Ciccone (Scilla) e Antonino Micari (San Roberto), quest’ultimo in rappresentanza della Comunità del Parco d’Aspromonte. Le Grotte di Tremusa, infatti, sono riconosciute come geosito UNESCO anche se situate al di fuori del perimetro ufficiale del Parco.
Fondamentale per l’organizzazione della presentazione è stata l’opera del consigliere comunale Carmine Sgarlata, che ha anche illustrato un progetto per la valorizzazione dei sentieri naturalistici scillesi. Presenti inoltre le Pro Loco di Scilla rappresentata da Domenico Prisa neo Presidente ed il suo vice Giuseppe Briganti e San Roberto, rappresentata dal consigliere Domenico Arlotta.
I riflettori su questa importante iniziativa non si spengono: mercoledì 9 luglio alle ore 21, presso il chiostro della Chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria, si terrà un ulteriore incontro di approfondimento, organizzato dal Centro Internazionale Scrittori e dalla Deputazione di Storia Patria per la Calabria.
Una nuova pagina della storia di Melia è stata scritta. Ora sta alle istituzioni e alla cittadinanza il compito di valorizzarla e renderla viva.