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Il Culto di San Rocco

Santo Patrono di Scilla

Il Culto di San RoccoIl culto di San Rocco a Scilla risale al XV e XVI sec. al tempo in cui Scilla intratteneva rapporti commerciali con la città Venezia, da dove giungevano dipinti, marmi e altri oggetti utilizzati per decorare gli edifici sacri. San Rocco nacque a Montpellier, in Francia, nel 1295. Appartenente ad una nobile e ricca famiglia, perduti i genitori in giovane età, decise di distribuire i propri averi e le proprie ricchezze ai poveri per incamminarsi in pellegrinaggio verso Roma. Dopo il pellegrinaggio Rocco sacrificò la propria vita per soccorrere i malati colpiti dall’epidemia di peste nera proveniente dall’Asia. Nel ‘500 la popolazione di Scilla rivolse le proprie preghiere a San Rocco durante la grave epidemia di peste che colpì l’area di Reggio Calabria e Messina. Scilla venne risparmiata dall’epidemia e l’episodio rafforzò la devozione della popolazione per il Santo.
Il culto e la devozione degli Scillesi per San Rocco vive ancora oggi e ogni anno la festa in onore al santo patrono di Scilla si svolge il fine settimana successivo al 16 Agosto, giorno in cui si commemora il santo. I festeggiamenti vengono inaugurati il venerdi con una breve processione della statua piccola di San Rocco, detta “San Roccheddu”, che viene esposta nella cappella nei pressi della Villa Comunale. Il sabato e la domenica la statua grande del santo viene portata in processione attraverso tutto il paese seguita dai fedeli, passando per i quartieri di Chianalea, Marina Grande e San Giorgio. La processione della domenica si conclude in Piazza San Rocco con il tradizionale “trionfino”, uno spettacolo pirotecnico unico nel suo genere, durante il quale la statua del Santo viene trasportata dai portatori in corsa sotto una cascata di fuochi d’artificio.

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