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La Pesca del Pesce Spada

Tradizioni del mare

La PasserellaLa pesca del pesce spada nelle acque dello Stretto è un’arte antichissima la cui esistenza risale al II sec. A.c., come documenta lo storico Polibio che rimase affascinato da questa particolare tecnica di pesca che assume le forme di una vera e propria caccia. Il pesce spada vive nelle acque profonde nel sud del mar Tirreno e riaffiora in primavera, quando gli esemplari adulti si avvicinano alla costa in cerca della femmina. Il pesce spada è un pesce veloce che può raggiungere i 100 km orari e gli esemplari adulti possono arrivare a misurare 3 metri di lunghezza e raggiungere un peso di 150 chili. E’ dotato di una spada che costituisce quasi un terzo del suo corpo e le sue carni sono delicate, rosee e molto nutrienti. Il pesce spada si sposta da solo o in coppia e in quest’ultimo caso si cerca di cacciare prima la femmina, di stazza maggiore. Quando questa viene catturata il maschio cerca di salvarla e quando si rende conto che ha perso la sua compagna inizia a sfogare il suo dolore con movimenti disperati per poi lasciarsi quasi andare, posizionandosi rassegnato accanto alla compagna dove riceve il colpo mortale. Per questo motivo i cacciatori del pesce spada sperano di colpire per prima la femmina, consapevoli del fatto che la pesca potrà risultare doppia. Infatti se è il maschio ad essere colpito per primo, la femmina lo abbandona al suo destino.
Il pesce spada viene avvistato e catturato attraverso uno scontro in cui viene usata la fiocina, una lunga lancia dotata all’estremità di un uncino ricurvo. Un tempo i pescatori si servivano del cosiddetto “Luntre”, una barca snella e veloce e dipinta di nero, tanto da sembrare simile ad un pesce. Sul “Luntre” agivano di solito cinque o sei uomini, tra i quali il fiocinatore con il compito di fiocinare il pesce spada. A partire dagli anni ’60 queste imbarcazioni sono state sostituite dalle moderne “Passerelle”, caratterizzate da un traliccio o “albero” alto fra i 20 e i 25 metri, in cima al quale prende posto un avvistatore, che ha anche il comando della nave tramite un sistema di carrucole. A prua le Passerelle sono dotate di un ponte in ferro lungo circa 25-30 metri dove il fiocinatore corre al richiamo dell’avvistatore per colpire il pesce.
Seguire la cattura di un pesce spada è un’emozione straordinaria. L’avvistatore segnala la presenza del pesce con delle urla caratteristiche, cosi il fiocinatore corre lungo la passerella e tenta di catturare l’animale che è in grado di resistere in acqua per molto tempo. I pescatori ancora oggi non tralasciano i secolari rituali della cattura: preso il pesce lo segnano con le “croci”, che consistono nell’incidere con tre unghie la guancia destra del pesce spada come segno di protezione contro le energie negative.
Il pesce spada è il fiore all’occhiello della gastronomia di Scilla e viene cucinato in vari modi, tra i quali la tipica preparazione “alla ghiotta” con pomodoro, olive, capperi e cipolla, o preparato ad involtino ripieno di pangrattato, crudo a “carpaccio” e tante altre ricette.

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