Muove i primi passi istituzionali il Comitato nato per salvaguardare e valorizzare il territorio di Favazzina di Scilla. Come da nota stampa dello stesso Comitato, il presidente Eduardo Lamberti-Castronuovo, la vicepresidente Carmen Santagati e il segretario Fabio Morfea sono stati ricevuti martedì 14 gennaio a palazzo Alvaro dal vicesindaco metropolitano Riccardo Mauro, dal consigliere delegato all’Ambiente Antonino Nocera e da due tecnici. Per il Comitato, presenti anche i consiglieri De Carlo, Canale, Zagarella, Magenta e Lo Cicero.
Prima preoccupazione dei rappresentanti del più giovane degli enti intermedi è sembrata in un certo senso quella di “mettere le mani avanti”, richiamando le competenze in primo luogo di Regione e Comune. Cionondimeno è stata illustrata la strada, lunga e burocraticamente accidentata, della richiesta di un finanziamento statale per la definitiva messa in sicurezza del territorio.
Per agire più celermente, la Città metropolitana ha suggerito di investire il Comune di Scilla affinché, avvalendosi dei poteri di “somma urgenza”, provveda direttamente agl’interventi più necessari, senza incorrere in controindicazioni amministrative o penali, in virtù della dichiarazione di calamità naturale fatta dalla Regione.
Il dott. Lamberti, presidente del Comitato, ha ribadito la gravità della situazione e l’urgenza d’intervenire, manifestando l’intenzione del Comitato di continuare a coordinarsi con la Città metropolitana, agendo al contempo anche in altre sedi, come quella regionale.
Tra gli interventi di maggiore necessità e urgenza: rendere raggiungibili, soprattutto in vista della stagione turistico-balneare, porzioni di spiaggia che le mareggiate hanno reso impercorribili oltre alla apertura della strada di cantiere che interessa la Terna.
Il Comitato, altresì, per mezzo dei propri tecnici membri del Consiglio direttivo, s’è dichiarato disponibile alla redazione di un progetto tecnico preliminare, per evitare le lungaggini dell’iter burocratico, svolgendo in autonomia le indagini batimetriche con il sistema multibinding e lo studio idrodinamico di tutta la zona. I relativi costi saranno sostenuti sia dallo stesso comitato che con l’attivazione di una raccolta fondi pubblica. Il comitato ha, infine, avanzato delle proposte tecniche per procedere celermente col ripascimento delle spiagge e con la liberazione delle vie di comunicazione, questa ultima fondamentale per abbattere i costi dei lavori di messa in sicurezza.
Prossimo obiettivo: l’attivazione di un tavolo tecnico presso la Prefettura di Reggio Calabria, aperto alla partecipazione di tutti i soggetti, pubblici e privati, interessati.
